AUDITORIUM RAI - TORINO
Anno 1986
Committente: RAI RADIOTELEVIOSIONE ITALIANA
AUDITORIUM RAI
Estratto dal programma del Concerto inaugurale del 9 ottobre 1986:
Vorrà scusare il critico attento se entrando all’Auditorium appena strutturato con occhio indagatore di chi vuole scoprire i segni del lavoro appena terminato potrà trovare qualche dettaglio non finito, qualche sbavatura nei particolari di arredo: ci scuseremo affermando con una punta di orgoglio che in quattro mesi soltanto, dalla sera dell’ultimo concerto del 2 giungo ad oggi, abbiamo smontato il palco intero, le poltrone della platea e delle balconate, i pavimenti, le strutture in legno delle balconate, i rivestimenti di parete, i controsoffitti, tutti gli impianti elettrici e di condizionamento per ricostruirli nel rispetto dei molti obblighi dettati dalle nuove disposizioni di legge in materia di sicurezza
E per restituire l’Auditorium al grande complesso sinfonico della RAI di Torino e al suo pubblico pronto per la nuova stagione musicale 86-87.
Il nostro obiettivo sarà poi completamente raggiunto se il critico attento non riuscirà ad individuare dal raffronto tra la memoria e il presente quelle modeste varianti che le norme vigenti hanno imposto di effettuare: sarà il segno evidente che quanto ci eravamo prefissati al principio dell’anno, per iniziare il progetto di intervento richiesto, e precisamente di ripristinare puntualmente, anche se con diversi materiali e con qualche variante altimetrica, l’architettura di Mollino, sarà stato raggiunto.
Certamente novità ci sono: nuove sono le postazioni televisive mobili, disposte a mezzo fra la platea e la balconata in modo da non interferire con la visuale del pubblico, indispensabili per la ripresa televisiva dei concerti secondo le tecniche più avanzate: volutamente sono state realizzate con criteri di mobilità sia per rendere possibile la ripresa televisiva da più punti di visuale sia soprattutto per sottolineare il carattere strumentale e quindi non fisso della postazione stessa.
Nuova è la disposizione dei praticabili del palco ridisegnati secondo una distribuzione geometrica più aderente a quella originaria prevista da Mollino; anche l’abbassamento della quota del palco rispetto al piano della platea è stato realizzato in quello spirito di continuità fra la platea e la gradinata d’orchestra, già perseguita nel progetto iniziale, che è notevole conquista visiva e spaziale: lo stesso estendersi del palco oltre le quinte del boccascena, motivato da esigenze televisive, accentua quel senso di continuità a cui non è estranea la nuova disposizione delle poltrone della platea, definita nel più rigoroso rispetto delle normative vigenti e sviluppata secondo generatrici circolari concentriche aventi per fulcro un punto centrale del palco con le propaggini laterali avvolgenti il perimetro.
Nel perseguire l’obiettivo iniziale già ricordato, sono state eliminate alcune della aggiunte fatte negli anni passati: come la regia disposta sulla seconda balconata, ormai inutilizzata da tempo, che interrompeva la continuità avvolgente della parete di fondo della sala realizzata nel progetto originario; come pure le rigide strutture in acciaio poste recentemente ai lati del boccascena a sostegno dei riflettori, sostituite da due tralicci a sbalzo ancorati a guide verticali per ottenere una dislocazione variabile elle luci di scena.
Nuova infine, anche se non visibile al pubblico, è la sofisticata impiantistica, corredo indispensabile per un moderno Auditorium, realizzata con criteri avanzati e adeguata, oltre che alla funzionalità della sala, alla possibilità di effettuare la registrazione sonora e la ripresa televisiva di concerti.